MICHAEL FORMANEK ENSEMBLE KOLOSSUS | The Distance
MICHAEL FORMANEK ENSEMBLE KOLOSSUS
The Distance
ECM Records
2016
A farne parte sono ben 18 elementi, una vera e propria “all-star” orchestra di personaggi che rispecchiano la crème de la crème della scena avant-jazz newyorkese. Contando anche Mark Helias (conductor) e David Torn (sound engineer) il numero poi si arrotonda a 20 e non ci resta che applaudire al miracolo e alla buona volontà dei singoli che hanno deciso di aderire al progetto. A prescindere da ciò l’impresa davvero colossale del contrabbassista Michael Formanek è quella d’esser riuscito a manifestare con “The Distance” un’idea musicale e una scrittura ricche di suggestioni, colori e direzioni. Tutte sonorità ancorate al presente, ma anche debitrici di esperimenti e realtà del passato, come le big band di Gil Evans, Gunther Schuller, Carla Bley, Charles Mingus, Von Schlippenbach, Cecil Taylor, Henry Threadgill, Sun Ra e Anthony Braxton.
Segmentato in otto parti, il fulcro concettuale dell’opera si lega al termine Exoskeleton (esoscheletro, ossia quellla struttura esterna, più o meno rigida, che fa da protezione al corpo di animali o sostegno per gli organi) per diramare nei vari movimenti della suite una funzionalità armonica e melodica salda e sicura, atta a proteggersi con successo da banalità e luoghi comuni che in casi del genere indeboliscono o vanificano anche le migliori intenzioni (e ambizioni). A differenza di altri grandi ensemble contemporanei (vedi la Fire! Orchestra di Gustafsson, il Chicago Tentet di Brötzmann l’Electro-Acoustic Ensemble di Evan Parker, l’Exploding Star Orchestra di Mazurek oppure La New Jazz Orchestra di Otomo Yoshihide) l’Ensemble Kolossus si distingue, infatti, per l’ottimo equilibrio tra urgenza espressiva e ricerca innovativa.
Gli arrangiamenti non sembrano né ridondanti né troppo astratti, mentre gli inserti e gli spazi assegnati in ogni composizione a determinati solisti paiono perfettamente calibrati ed indovinati. La linea guida di Formanek è sempre quella di accostare a temi melodici chiari e decorativi architetture sonore impensate e iperarticolate. Il flusso musicale prodotto genera e avvicenda atmosfere e toni cangianti: cameristici e lirici in The Distance, interlocutori, inquietanti e poi irregolari in Exoskeleton (Prelude) – dove si apprezzano il solo al contrabbasso di Formanek, il piano di Kris Davis e le efficaci variazioni ritmico-percussive di Tomas Fujiwara – esplosive, impetuose ma anche eleganti e levigate in Exoskeleton Parts I-III (in cui spiccano, nell’ordine, gli interventi di Loren Stillman, Kirk Knuffke, Chris Speed e Ben Gerstein), thrilling e metropolitane in Exoskeleton Parts IV-V (la mia traccia preferita, dove giganteggia la tromba di Ralph Alessi e si staglia un favoloso assolo della sempre perfetta Mary Halvorson) infine incalzanti, anarchiche e imprevedibili per motivi, stili e ritmi nella conclusiva Exoskeleton Parts VI-VII.
In pratica un disco da esplorare e apprezzare senza remore, qualcosa che sinceramente da Michael Formanek, pur avendolo sempre stimato per quanto espresso nei gruppi di Tim Berne e nei suoi precedenti lavori personali, non mi sarei mai aspettato. Un artista spesso taciuto tra le figure centrali di riferimento, finalmente messo in condizione d’imporre ed esternare, con versatilità e maturità, la sua reale quintessenza musicale.
Voto: 8/10
Genere: Orchestral Jazz / Contemporary Jazz / Creative Music
Musicisti:
Loren Stillman – alto sax
Oscar Noriega – alto sax, clarinet, bass clarinet
Chris Speed – tenor sax, clarinet
Brian Settles – tenor sax, flute
Tim Berne – baritone sax
Dave Ballou – trumpet
Ralph Alessi – trumpet
Shane Endsley – trumpet
Kirk Knuffke – cornet
Alan Ferber – trombone
Jacob Garchik – trombone
Ben Gerstein – trombone
Jeff Nelson – bass trombone, contrabass trombone
Patricia Brennan – marimba
Mary Halvorson – electric guitar
Kris Davis – piano
Michael Formanek – double bass
Tomas Fujiwara – drums
Mark Helias – conductor
Brani:
01. The Distance
02. Exoskeleton (Prelude)
03. Exoskeleton Parts I-III (Impenetrable – Beneath The Shell – @heart)
04. Exoskeleton Parts IV-V (Echoes – Without Regrets)
05. Exoskeleton Parts VI-VII (Shucking While Jiving – A Reptile Dysfunction)
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