Giovedì 4 giugno
Ore 21.15 – Filanda Romanin Jacur (Salzano)
In collaborazione con l’Associazione Catarsi
Zeppetella Bex Gatto
Fabio Zeppetella (chitarra)
Emmanuel Bex (organo)
Roberto Gatto (batteria)
Dopo l’esordio discografico dedicato a Wes Montgomery, uno dei padri della chitarra jazz, da cui appunto il cd “Tribute to Wes Montgomery”, il trio si appresta ad un secondo lavoro basato sulle composizioni originali dei tre musicisti; il forte carattere melodico, il sound tipico dato dall’unione della chitarra elettrica con l’hammond e l’eclettismo dei tre sono i punti di forza di questo progetto. Quasi dieci anni di concerti hanno, infatti, permesso a Fabio Zeppetella, Emmanuel Bex e Roberto Gatto di diventare a tutti gli effetti un autentico gruppo. Il grande affiatamento e la confidenza ottenuta tra loro guida lo sviluppo della loro musica. Il divertimento nel suonare insieme è una costante delle loro esibizioni live. Il virtuosismo strumentale, peraltro mai fine a se stesso, la straordinaria capacità melodica e le risorse ritmiche che sono parte dei mezzi espressivi di Zeppetella, Bex e Gatto, vengono coniugate dai tre musicisti ad un tono solare e leggero, mai banale o scontato, capace di fare scorrere il fluire della musica in modo comunicativo e affascinante. I tre musicisti non hanno certo bisogno di presentazioni: Fabio Zeppetella, chitarrista autodidatta, ha collaborato con Enrico Rava, Tom Harrell, Jimmy Owens, John Clarke, Lincoln Goines, Kim Plainfield; Emmanuel Bex, vero astro nel panorama jazzistico francese, i cui lavori discografici sono sempre molto apprezzati raggiungendo i livelli più alti nelle classifiche jazz; infine il celeberrimo Roberto Gatto, musicista a livello internazionale, il cui suono è caratterizzato da un grande calore tipico della cultura mediterranea oltre che da un’interessante ricerca timbrica e un’impeccabile tecnica esecutiva.
Ingresso: 11 € interi, 9 € ridotti
Riduzioni biglietti
Soci Circolo 1554, under 18 e studenti fino a 25 anni, over 65 e residenti del Comune del concerto.
Bambini al di sotto dei 10 anni e accompagnatori di disabili: ingresso gratuito.
Infoline: +39.346.5223753; e-mail info@circolo1554.com; www.ubijazz.it
FABIO ZEPPETELLA
Chitarrista autodidatta, nasce a Terracina e si dedica professionalmente allo strumento dal 1982. Durante la sua attività professionale, a parte le collaborazioni stabili con Tankio Band, il gruppo Area 2, i Noisemakers di Roberto Gatto, un trio con Hein Van De Geyn e Aldo Romano, un quartetto con Kenny Wheeler,un trio con Dario Deidda e Fabrizio Sferra ed un trio con Emmanuel Bex e Roberto Gatto, i Groovinators e Gegè Telesforo, Fabio ha suonato con Lee Konitz, Tom Harrell, Steve Grossman, Massimo Urbani, Enrico Rava, Jimmy Owens, John Clarke, Sal Nastico, Ernst Reijseger, Lincoln Goines, Maurizio Giammarco, Paolo Fresu, Jean-Jaques Avenel, Danilo Rea, Stefano Bollani, Javier Girotto, Rosario Giuliani, Nicola Stilo, Fabrizio Bosso e molti altri. Partecipa a vari Festival internazionali come Umbria jazz, Villa Celimontana jazz, Roma jazz festival, Ravenna jazz, Milano, Salerno, Palermo ect. Nel 1987 in qualità di chitarrista e compositore partecipa alla registrazione dell’album “Citysound” con il gruppo Area 2 svolgendo un tour in Giappone. È anche molto apprezzato come compositore: ha infatti diretto un proprio quartetto con Kenny Wheeler registrando nel 1995 l’album ‘Moving lines’ e partecipando a numerosi festival jazz; il trio con Dario Deidda e Fabrizio Sferra con Enrico Rava come ospite con il quale incide il cd ‘Spirit, Energy, Presence” ed un quintetto con Tom Harrell e Maurizio Giammarco basato sulla propria musica e quella di Giammarco che ha visto l’uscita dell’album ‘The Auditorium Session’ nel settembre 2008, per il Parco della Musica Records. Un concerto del maggio 2008 lo ha visto sul palco insieme a Danilo Rea, Ares Tavolazzi e Aldo Romano. Insieme a loro ha deciso di coronare questo sodalizio musicale entrando in sala di incisione, dando seguito a questo incontro con la produzione di un album per l’etichetta Universal contenente loro componimenti originali.
EMMANUEL BEX
È nato a Caen nel 1959 da una famiglia di musicisti. A soli 13 anni vince il suo primo premio da pianista. Inizia studiando musica classica, vincendo la medaglia d’oro per la musica da camera, il primo premio per specialista in lettura musicale e il primo premio per fagotto. In seguito avvengono due incontri fondamentali, il primo con Bernard Lubat, il secondo con Eddy Louiss, ed è così che la sua scelta si orienta verso l’organo Hammond. Nel 1984 vince il Premio Sacem per la composizione. Segue un concerto dopo l’altro, registra album e partecipa a tour internazionali, con Barney Willen, Babick Reinhardt e Christian Escoudè, piuttosto che con musicisti del calibro di Philip Catherine, Aldo Romano e Louis Winsberg. L’Academie du Jazz gli assegna il Premio ‘Django Reinhardt’ nel 1995. Nel 2000 il suo trio con Glenn Ferris e Simon Goubert vince il Grand Prix dell’Academie Charles Cros, un ‘Djangò d’oro come miglior gruppo e il ‘Premio Boris Vian’ dell’Academie du Jazz. Il 2003 vede una nomination ai ‘Victoires du Jazz’ nella categoria musicista dell’anno e un ‘Djangò d’oro come musicista dell’anno. Nel 2004 esce l’album ‘Conversing with Melody on Naive’ che segna la partenza di Emmanuel come solista, suonando infatti il piano e l’organo senza accompagnamento. All’album seguono una serie di concerti con ospiti della portata di Steve Shelan, Michel Portal e Didier Malherbe. 2006: ‘Organ Song’ con la diva brasiliana Monica Passos. 2007: ‘Concerto for Hammond Organ e Symphonic Orchestra’. Vero astro nel panorama jazzistico francese, i suoi lavori discografici sono sempre molto apprezzati raggiungendo i livelli più alti nelle classifiche jazz. Sua particolarità è lo strumento che suona, l’organo hammond, molto difficile da suonare e simbolo di altissima qualità.
ROBERTO GATTO
Nato a Roma ha il suo debutto professionale nel 1975 con il Trio di Roma insieme a Danilo Rea e Enzo Pietropaoli. Ha suonato in tutta Europa e nel resto del mondo con i suoi gruppi ed insieme ad artisti internazionali. Le formazioni a suo nome sono caratterizzate, oltre che da un interessante ricerca timbrica e un impeccabile tecnica esecutiva, da un grande calore tipico della cultura mediterranea. Questo fa sicuramente di Roberto Gatto uno dei più interessanti batteristi e compositori in Europa e nel Mondo.
Numerose sono le collaborazioni con Bob Berg, Steve Lacy, Johnny Griffin, George Coleman, Dave Liebman, Phil Woods, James Moody, Barney Wilen, Ronnie Cuber, Sal Nistico, Michael Brecker, Tony Scott, Paul Jeffrey, Bill Smith, Joe Lovano, Curtis Fuller, Kay Winding, Albert Mangelsdorff, Cedar Walton, Tommy Flanagan, Kenny Kirkland, Mal Waldron, Ben Sidran, Enrico Pieranunzi, Franco D’Andrea, John Scofield, John Abercrombie, Billy Cobham, Bobby Hutcherson, Didier Lockwood, Richard Galliano, Christian Escoudè , Joe Zawinul, Bireli Lagrene, Pat Metheny. Come leader ha all’attivo nove album: Notes, Ask, Luna, Jungle Three, Improvvisi, Sing Sing Sing, Roberto Gatto Plays Rugantino. Da anni si dedica anche alla composizione di musiche da film realizzando, insieme a Maurizio Giammarco, la colonna sonora di “Nudo di donna” per la regia di Nino Manfredi, ed insieme a Battista Lena quelle di “Mignon è partita” di Francesca Archibugi vincitore di cinque David di Donatello, di “Verso Sera” e “Il grande cocomero” della stessa Archibugi. Nel 1983 vince il referendum del mensile Fare Musica come “miglior batterista italiano”. Nel 1985 e nel 1987 con il gruppo Lingomania si classifica al primo posto del referendum “Top jazz” indetto dalla rivista Musica Jazz nella categoria “Miglior gruppo”. Nel 1988, 1989, 1990, nell’ambito dell’inchiesta “i vostri preferiti” a cura del mensile Guitar Club, è al primo posto della categoria “2Batteristi”.
Nel 1993 realizza due Video didattici dal titolo “Batteria” vol. 1 e 2. Si è esibito recentemente nella prestigiosa sala della Town Hall a New York. E’ stato direttore artistico del Teatro Dell’Angelo di Roma per la rassegna “Jazz in progess”. Musicista a livello internazionale, le formazioni a suo nome sono caratterizzate da un grande calore tipico della cultura mediterranea, oltre che da un’interessante ricerca timbrica e un’impeccabile tecnica esecutiva.