Dal : 04/11/2015
Al : 15/11/2015
Città : Milano - Milano (Lombardia)
Oggi, la drammaturgia di Wasserman torna in scena, rielaborata in chiave squisitamente italiana e più attuale, dallo scrittore Maurizio De Giovanni. Ecco, quindi, che Randle Mc Murphy diventa Dario Danise (magistralmente interpretato da Daniele Russo), la cui storia, assieme a quella dei suoi compagni e di Suor Lucia (Elisabetta Valgoi), intransigente direttrice della casa di cura, si trasferisce nel 1982, nell’Ospedale Psichiatrico di Aversa. Qui una serie di situazioni al limite tra il paradossale ed il reale si intreccia con un canovaccio di battute che si susseguono a ritmo serrato; discorsi pungenti, toccanti, a tratti anche ironici o sarcastici, ma sempre tremendamente “veri” danno vita ad un testo che vuole essere una lezione d’impegno civile, un atto d’accusa contro i metodi di costrizione e imposizione adottati all’interno dei manicomi ma anche, e soprattutto, una straordinaria metafora sul rapporto tra individuo e Potere costituito.
“La malattia, la diversità, la coercizione, la privazione della libertà restano i temi portanti dell’opera – spiega Gassmann – Dario (il mio McMurphy) è un ribelle anticonformista che comprende subito la condizione alla quale sono sottoposti i suoi compagni di ospedale, creature vulnerabili, passive e inerti. Da quel momento si renderà paladino di una battaglia nei confronti di un sistema repressivo, ingiusto, dannoso e crudele, affrontando così anche un suo percorso interiore che si concluderà tragicamente, ma che riscatterà una vita fino ad allora sregolata e inconcludente”., sui meccanismi repressivi della società, sul condizionamento dell’uomo da parte di altri uomini. Un grido di denuncia che scuote le coscienze e fa riflettere”.