I Rolling Stones nella loro apoteosi southern rock e american blues dell’epocale album “Sticky Fingers”. Anno Domini 1971, Mick Jagger e soci pubblicano il primo disco che inaugura la loro personale etichetta e l’indisponente logo con la linguaccia rossa. Cover art tra le più provocatorie, costose e celebri del rock (ideata e firmata da Andy Warhol), produzione di Jimmy Miller, registrazione presso gli Olympic e Trident Studios di Londra, i Muscle Shoals in Alabama e la Stargroves Manor House di Jagger nell’Hampshire. Formazione in quintetto da favola, con Mick Jagger, Keith Richards, Mick Taylor, Bill Wyman e Charlie Watts. Distribuiti e utilizzati qua e là, musicisti extra-lusso come Ry Cooder, Bobby Keys, Jim Price, Nicky Hopkins, Jack Nitzsche e Ian Stewart. In altre parole, l’album che fece fare ai Rolling Stones un triplo salto quantico in cima alle classifiche americane, inglesi e del mondo intero.
Nell’attesa di leggere su Sound Contest la recensione della recente ristampa “Super Deluxe” di “Sticky Fingers” (3CD+DVD), arricchita di versioni e tracce inedite, eccovi uno straordinario estratto d’archivio. La versione dal vivo di “Bitch”, uno dei brani guida dell’album, eseguita durante il tour americano del 1972 da una band in pieno stato di grazia.