Sono tornati gli ESTRA di Giulio “Estremo” Casale, Abe Salvadori, Eddy Bassan e Nicola “Accio” Ghedin. Sono tornati dopo venti anni dall’ultimo disco e lo fanno proprio oggi con “Gli anni Venti”, 10 nuove canzoni più una introduzione ampiamente attese da critica e pubblico. Un Crowdfunding che ha raggiunto pensate ben 33.000 euro a testimonianza della grande attenzione e richiesta di un disco che restituisce voce all’iconico rock alternativo italiano protagonista di quegli anni ’90. Tornano dunque gli ESTRA e si portano dietro anche le featuring di Marco Paolini e Pierpaolo Capovilla (in qualità di voci recitanti), Giovanni Ferrario (anche co-produttore del disco) e Marco Olivotto.
“Gli anni Venti” è un disco duro e diretto ma traboccante di poesia che rappresenta il punto d’incontro dei percorsi individuali dei componenti della band, pur essendo caratterizzato dall’inconfondibile suono ESTRA. È uno specchio dei nostri tempi, caratterizzati da una comunicazione frenetica quanto vuota e dalla progressiva perdita di umanità che essa causa. Un tentativo di recupero di due grandi assenti della nostra civiltà: l’empatia e il senso di direzione.
E volendo spulciare la tracklist, vi diciamo che la band non intende spiegare le singole tracce piuttosto ci regala un sottotitolo che serva da guida e suggestione per contemplare l’opera nel suo insieme. Ovvero:
- [La signora Jones] (-)
- Fluida Lol (i ragazzi)
- Gli anni venti (lo scenario)
- Che n’è degli umani? (le fatiche)
- Nessuno come noi (l’esilio)
- Ti ascolto (infinito futuro presente)
- Lascio Roma (la fuga tentata)
- Nel 2026 (sul realismo)
- Il peggiore (introspezione)
- Monumenti immaginari (tirando ideali ai muri)
- Notte poi (il razionamento)</li>