L’artista 22 Miglia ritorna sulle scene con “Aftersex”, singolo che trasuda un hip hop della vecchia generazione che tanto manca nelle classifiche. Un ritorno alle sonorità old school ma proiettato verso il futuro. Come dice l’artista: “Trovare il compromesso”. E qui è riuscito il tiro, un sound che veste alla perfezione un testo malinconico e spudoratamente sincero. Scopriamo alcune curiosità insieme a 22 Miglia in questa intervista.
Un singolo dalle forti tinte old school di un hip-hop che fatto storia. Seguire le tendenze rincorrendo classifiche e mode o rimanere sé stessi con la musica che si ha nel cuore e sulla pelle?
Penso che la musica debba venire da dentro ma che bisogna anche andare al passo con i tempi, trovare il compromesso. L’importante è trasmettere qualcosa di te stesso.
Già tanta musica sulle spalle, svariati singoli, un ep (Versione Demo) ed ora “Aftersex”. Quali sono i tuoi obiettivi da voler raggiungere? Cosa ti aspetti da questo tuo percorso artistico e discografico?
Sono ancora ancora all’inizio, per me non è ancora tanta musica la mia. Sto sperimentando, sto cercando i sound che più mi appartengono. Il mio obbiettivo è dimostrare che lo posso fare, che anche nella più lontana periferia italiana può succedere qualcosa.
Parlaci del tuo nome d’arte. Incuriosisce molto e rimane in testa.
Il mio nome d’arte è venuto dal nulla, non ha un vero e proprio motivo, il mio numero è il 22 da sempre. È uscito fuori 22 miglia a cui poi ho trovato un senso. Casualmente la distanza da casa mia allo studio dove registravo erano esattamente 22 miglia.
Un testo profondo e ben cadenzato con un messaggio chiaro: la passione ci travolge creando anche vortici di sofferenza, tra nostalgia e amore. Come nascono le tue composizioni? Storie di vita vissuta?
In ogni mio brano c’è un momento della mia vita oppure dei pensieri che in quel momento mi passavano in testa o solamente un mio periodo bello o brutto che sia. Cerco di raccontarmi nella maniera più vera anche se molti lati di me e della mia vita più personali li tengo ancora fuori dalle mie tracce. Aftersex è venuta fuori dalla mia ultima relazione e credo si senta il vissuto che c’è all’interno.
Quali sono gli artisti italiani e internazionali che hanno maggiormente influenzato la tua arte? Se potessi scegliere, a chi apriresti un concerto?
Prima non ascoltavo molta musica internazionale, per lo più roba italiana. Ho sempre ascoltato molto Gue Noyz Marra Fibra Gemitaiz, a livello internazionale Pop Smoke Offset Future G-eazy.